La domande son sempre le stesse: ma come mai da voi in distilleria l’alcol costa come al supermercato? Come mai costa cosi tanto? ma costa più che in negozio??
Allora…la verità pura e semplice è che l’alcol non costa na sega…son tutte accise.
Partiamo col dire che questo mio articolo si riferisce al mercato Italiano, perchè ogni stato (o zona franca) ha le sue accise più o meno alte (o non le ha, ad esempio Livigno o il Vaticano). Motivo per cui ad esempio a Livigno lo trovate ad un quarto del prezzo.
Breve storia triste
Negli anni pre-covid il prezzo dell’alcol buongusto era di circa 0,68 €/litro anidro (se non sai cos’è un litro anidro leggiti il mio articolo Litro Idrato e Litro Anidro ). Durante quegli anni (2020-2021-2022) a causa della grande richiesta di alcol per produrre igienizzanti vari per mani, superfici e altro era diventato quasi introvabile, tanto che si fermentava e si distillava ogni cosa che potesse produrre alcol (zucchero, scarti alcolici delle distillerie, delle cantine,ecc). Aveva raggiunto un prezzo anche di 1,80-2,00 €/litro anidro. Da inizio 2023 sta lentamente calando ed ora, a metà 2024, siamo fortunatamente di nuovo scesi sotto l’€/litro anidro: l’ultima quotazione che ho è di 0,97 €/litro anidro.
NOTA: questi prezzi sono riferiti all’acquisto di 10000 litri di alcol in cisterna, ovviamente se ne acquisti meno lo paghi di più e se ne acquisti di più lo paghi meno.
Ora, visto l’andazzo dei prezzi in generale, io non credo che il prezzo possa tornare ai livelli pre-covid ma da produttore mi sento già abbastanza fortunato a poterlo acquistare sotto l’euro per litro…pagarlo quasi 2 euro era veramente cosa folle e a farne le spese erano come sempre le piccole/medie distillerie, obbligate ad aumentare i prezzi e quindi a faticare ancora di più in un mercato in cui già si sgomita parecchio.
Ma quindi perchè l’alcol costa cosi tanto? Facciamo due conti.
Supponendo di acquistare una bottiglia da un litro di alcol a 96 gradi, stiamo acquistando 1 litro idrato di alcol che corrisponde a 0,96 litri anidri di alcol, perciò:
Costo Accisa.
0,96 (litri anidri) x 10,3552 €/litro anidro di accisa (si avete capito bene!) = 9,94 € costo accisa
Costo Alcol.
Diciamo (arrotondando) che dentro alla nostra bottiglia ci sia 1 € di alcol
Costi Bottiglia, tappo, etichette, cartoni da 6 bottiglie.
Calcolando questi costi a spanne direi che possiamo aggiungere (stando scarsi) un altro euro a bottiglia. Questi costi saranno leggermente inferiori per una distilleria di grandi dimensioni che acquista molti materiali.
NOTA: Ultimamente si trova sempre più spesso l’alcol in bottiglia di plastica (l’imbottigliatore lo fa per risparmiare qualcosa). Personalmente, anche se tecnicamente ci sono plastiche adatte, ve lo sconsiglio, perchè comunque ci sono sempre cessioni. Scegliete la vecchia cara bottiglia di vetro.
Iva.
Come potete vedere siamo praticamente già a 12 €. A questi dobbiamo aggiungere l’iva al 22% (anche sull’accisa naturalmente, questa è l’Italia, si paga la tassa sulla tassa)… e arriviamo a 14,64 €
A questo aggiungiamo i trasporti e i guadagni che dovrebbero avere l’imbottigliatore e il negozio che rivende. Dico dovrebbero perchè chi imbottiglia e chi vende (mi riferisco almeno ai supermercati) in realtà non guadagna niente (o pochi centesimi).
Vi starete chiedendo: perchè lo imbottigliate se non guadagnate?
Dal punto di vista del supermercato l’alcol buongusto rientra senza ombra di dubbio tra i prodotti civetta, tant’è che spesso e volentieri lo vedo venduto al di sotto del prezzo di produzione: non guadagnano è vero, ma intanto il cliente entra e compra altre cose, molto semplice. In un’ottica in cui il consumatore va al supermercato e trova tutto ciò che gli serve poi non possono non averlo.
Dal punto di vista di una distilleria vale un po’ la stessa cosa, non guadagni e non ci rimetti, ma fai fatturato e se hai uno spaccio intanto fai entrare il cliente, che magari compra anche altro.
Ma, cosa molto molto molto più importante, imbottigliare alcol ti consente di tenere meglio sotto controllo i cali (di alcol anidro) che ti concede la dognana durante le tue lavorazioni (il perchè è abbastanza complesso da spiegare, prendetelo per buono cosi) che sono del 2,5% per ogni lavorazione e dell’1% per il prodotto stoccato. Se non riesci a rimanere dentro questi cali paghi l’accisa per la differenza di alcol. In pratica alla dogana interessa relativamente sapere dove è finita questa differenza, a loro interessa che tu ci paghi la tassa!
Per fare un esempio banale: compro 100 litri anidri di alcol e li utilizzo tutti per le mie lavorazioni. Alla fine vado ad imbottigliare tra i vari prodotti 90 litri anidri. Non rispetto perciò il calo del 2,5% che mi viene concesso…ok, sulla differenza pago l’accisa allo stato, anche se quei litri non vanno in commercio. Cosi come l’ho scritto è molto (troppo) semplificato rispetto a quelli che sono i conteggi reali, ma è per capirci.
E l’alcol denaturato?
L’alcol denaturato (quello rosa per intenderci) che viene utilizzato ad esempio per fare le pulizie, è spesso prodotto a partire dalla stessa materia prima, cioè alcol buongusto. Quando non è cosi è perchè per produrlo vengono ridistillati scarti alcolici provenienti dalle distillerie o altre attività.
A questo alcol vengono aggiunti i DENATURANTI per distinguerlo da quello alimentare…dobbiamo distinguerlo semplicemente perchè quello alimentare paga l’accisa e l’altro no.
Cito un articolo di FOCUS che spiega abbastanza bene la questione: “La denaturazione è un processo chimico grazie al quale l’alcol etilico, commestibile, viene reso imbevibile. Nei Paesi occidentali l’alcol è tassato. Ma è anche un importante solvente industriale. Se la tariffa degli alcolici da banco valesse anche per l’alcol usato per altri scopi, le industrie dovrebbero affrontare dei costi di produzione insostenibili. Ottengono invece una esenzione fiscale purché rendano l’alcol imbevibile, denaturandolo. Per farlo si utilizzano additivi di varia natura, che hanno odori particolari (per gli alcol usati come disinfettanti) o che sono tossici (alcol industriali): canfora, olio di ricino, acetone, kerosene metanolo, aldeidi, isopropanolo, benzene. Infine l’alcol viene colorato, generalmente in rosa, per renderlo riconoscibile.”
L’articolo non dice però una cosa molto importante: la maggior parte di questi idrocarburi denaturanti una volta uniti all’alcol non possono più essere separati per distillazione. Perchè è importante sapere questo? ve lo spiego ora.
Alcol di contrabbando, perchè è meglio evitarlo.
Tutti noi abbiamo un amico che conosce uno che ha uno zio che conosce un altro che volendo ci trova alcol per liquori a metà prezzo…è un classico.
Ci tengo a dire che, come detto sopra, le distillerie non guadagnano praticamente nulla con la vendita di alcol in bottiglia, perciò quello che vi dico non è per mio interesse ma è un consiglio spassionato.
Potete trovare 3 tipi di alcol sfuso di contrabbando:
Alcol Rubato: spesso durante il trasporto, dalle cisterne che lo trasportano alle distillerie. Questo alcol è buono e, a parte il fatto che commette un reato sia chi ve lo vende sia voi che lo acquistate, almeno non puo’ farvi danno alla salute.
Alcol casalingo: tanto per iniziare è impossibile produrre alcol buongusto in casa: Un alambicco discontinuo non potrà mai arrivare ad una gradazione alcolica di 95-96 % vol, neanche quelli che hanno le distillerie possono, figuriamoci un apparecchio casalingo. Per arrivare a tali gradazioni alcoliche occorre un alambicco continuo che senza entrare in particolari è un apparecchio enorme e costosissimo che viene caricato in continuo di materia prima fermentata con una ruspa. Questo per dire che ciò che potete fare in casa (o acquistare da chi lo fa in casa) non sarà alcol ma un’acquavite (di vinaccia, di frutta, di vino…) e avrà ben che vada 80-85% vol, che non sarebbe neanche un problema in se, ma a questa gradazione conserva tutte le caratteristiche della materia prima di partenza, per semplificarla sarà piu simile ad una grappa o a un’acquavite di frutta che all’alcol. Oltre a ciò la cosa più importante è che se il prodotto finale non è controllato potreste ritrovarvi ad usare un bel distillato ricco di metanolo, che oltre ad altri spiacevoli disturbi può rendere ciechi, ciechi davvero, non come le pugnette.
Se volete approfondire un po’ leggete questo articolo di Serena Maria Curti sulle Morti da metanolo.
Alcol denaturato ridistillato: questo può anche avere 96 gradi ed è il più pericoloso che vi puo’ capitare perchè come detto prima ridistillandolo si puo togliere il colore rosa ma non i denaturanti (infatti lo si riconosce subito dall’odore) perciò vi ritrovate a fare il vostro bel liquore casalingo con un alcol pieno di idrocarburi, che non fanno proprio bene alla salute…
Sembra una assurdità lo so, ma ben due volte mi sono capitate delle persone in distilleria per chiedermi un parere su un alcol che avevano comprato da un “amico” e che secondo loro era un po strano…bhe era alcol denaturato ridistillato, perfettamente limpido ma con il classico odore dell’alcol denaturato.
In pratica il mio consiglio è…spendete qualche euro in più ma fate i vostri liquori casalinghi in maniera sicura, se avete la possibilità di acquistare in Vaticano o a Livigno buon per voi, altrimenti siate certi della provenienza dell’alcol etilico che utilizzate. Fatelo sicuro!
Spero di essere stato chiaro e di avervi tolto qualche dubbio
Alla prossima
Ottimo .grazie